Mabrouk Chetouane, Head of Global Market Strategy di NIM Solutions, analizza i principali temi soffermandosi in particolare su che cosa alimenterà la crescita e sulla situazione del mercato del lavoro
Nel 2024 l’Eurozona dovrà affrontare un quadro economico difficile, soprattutto rispetto a quello degli Usa. La frenata della crescita dal 3,4% nel 2022 ad appena lo 0,6% nel 2023, è legata agli shock che hanno colpito i principali Paesi e sottolineato la fragilità e la crescente eterogeneità dell’area, rappresentando una debolezza fondamentale. Le interruzioni delle catene di approvvigionamento, l’aumento dei costi di produzione, le pressioni sul mercato del lavoro e le strategie industriali ed energetiche divergenti hanno determinato tassi di crescita diversi, ma hanno anche esposto l’Eurozona a rischi inflazionistici persistenti.
POSSIBILE RITORNO DEGLI SHOCK
Nonostante questo scenario difficile, Mabrouk Chetouane, Head of Global Market Strategy di Natixis IM Solutions, vede un barlume di speranza per il 2024 quando si prevede una crescita modesta, pari a circa l’1%, anche se la proiezione solleva interrogativi sulla possibilità che gli shock possano ripresentarsi. Interrogativi riguardano anche la persistenza dell’inflazione e la raggiungibilità del tasso di crescita. L’Eurozona ha superato tre shock significativi, a cominciare dalla crisi energetica, solo parzialmente risolta, che ha alterato l’equilibrio del mercato, spingendo a rivalutare le politiche industriali ed energetiche in Germania…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.