Steven Bell, Chief Economist EMEA, fa il punto sulle prospettive per tassi, crescita e mercati, con gli Usa che si avviano a una disinflazione “immacolata” mentre l’Eurozona è in lenta ripresa nel 2024
L’alta occupazione e l’assenza di una contrazione economica significativa hanno eliminato le pressioni sulle banche centrali a tagliare quanto prima i tassi a seguito al calo dell’inflazione, che potranno attendere che l’inflazione salariale scenda al 3-4%, in linea con gli obiettivi a lungo termine. Negli USA sembra che abbia già raggiunto questi livelli e la Fed sarà la prima a tagliare i tassi. Anche la Bce dovrebbe potersi aspettare notizie migliori sui salari prima di giugno, mentre Bank of England dovrà attendere ancora. Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, continua a prevedere ripresa economica e a valutare positivamente le obbligazioni, mentre la combinazione di tagli dei tassi e crescita sosterrà anche i guadagni dell’azionario.
USA VERSO DISINFLAZIONE IMMACOLATA
Bell vede in particolare gli Usa che si avviano verso una “disinflazione immacolata” nonostante la ripresa dei rendimenti abbia intaccato la fiducia dei consumatori e i segnali di una ri-accelerazione scarseggino. La debolezza di alcune aree dell’economia USA potrebbe infatti contribuire a contenere l’inflazione salariale e la Fed sarà probabilmente la prima a tagliare i tassi, offrendo beneficio a un’economia sostenuta dal circolo virtuoso del calo dell’inflazione, che fa aumentare il reddito reale, favorito dalla moderazione delle richieste salariali, fornendo così anche maggior margine di manovra sui tassi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.