In un recente studio condotto dalla Banca Centrale Europea (BCE), si è scoperto che l’inflazione ha spinto il 69% delle famiglie europee a modificare i loro modelli di consumo.
Cosa è successo
L’indagine della BCE ha mostrato che le famiglie hanno adottato diverse strategie per far fronte alla crescita dei prezzi, tra cui la riduzione della quantità e della qualità delle spese, l’uso dei risparmi e il tentativo di aumentare le entrate. Circa il 43% delle famiglie ha utilizzato i risparmi, mentre il 31% ha cercato di incrementare le entrate.
Il rapporto ha anche rilevato un cambiamento nelle preferenze di spesa dopo la revoca delle restrizioni sociali legate alla pandemia. Le spese per ristoranti, attività ricreative e viaggi sono aumentate dal 7,4% nel 2021 al 12,9% nel 2023.
Le conclusioni dello studio sono state definite “allarmanti e preoccupanti” da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Anche Anna Rea, presidente di Adoc (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori), ha sottolineato le difficoltà delle famiglie a far fronte all’aumento dei costi della vita.
Il rapporto della BCE ha inoltre evidenziato che l’inflazione ha avuto un impatto significativo sulle famiglie italiane, con una perdita media del 8% del reddito disponibile. Al contrario, in Francia e Spagna la perdita si è fermata al 3%.
Perché è importante
La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha affermato che, nonostante l’inflazione stia rallentando, rimane l’incertezza sulla sua persistenza. Tuttavia, se i dati confermeranno il calo, la BCE potrebbe essere in grado di rendere la politica monetaria meno restrittiva a partire da giugno.