Un recente studio ha rivelato che i 362 borghi più belli d’Italia, sparsi su tutto il territorio nazionale, contribuiscono con oltre 5 miliardi di euro all’anno all’economia italiana.
Cosa è successo
I borghi più belli d’Italia, che si estendono su tutto il territorio nazionale, apportano un contributo economico significativo. Questo dato è stato rivelato da uno studio di Deloitte, presentato all’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, in collaborazione con l’associazione “I Borghi più belli d’Italia”.
Nel 2022, i visitatori complessivi dei borghi più belli d’Italia sono stati oltre 8,8 milioni, con un totale di circa 21,5 milioni di pernottamenti. La spesa diretta in Italia derivante dalle presenze turistiche nei borghi nel 2022 è stimata in circa 4,6 miliardi di euro, con ulteriori 9 miliardi di euro di spesa indiretta e indotta.
Al netto dei consumi intermedi, il contributo al Pil è pari a circa 5 miliardi di euro, equivalente allo 0,3% del Pil italiano. Il turismo nei borghi ha sostenuto nel 2022 oltre 90.000 occupati e ha avuto un importante effetto positivo sulle entrate fiscali a livello nazionale, pari a più di 2,3 miliardi di euro.
Perché è importante
Nonostante l’impatto economico e sociale, i borghi sono caratterizzati da un fenomeno di spopolamento. Deloitte individua due fattori chiave per il rilancio di questi borghi: la digitalizzazione e lo smart working. Questi fattori potrebbero non solo rivitalizzare l’economia locale, ma anche preservare il patrimonio culturale e storico di questi borghi, rendendoli più accessibili e attrattivi per i visitatori.
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