Il rapporto deficit/PIL dell’Italia ha toccato il 7,4% nel 2023, segnando il tasso più elevato in Europa.
Cosa è successo
I dati certificati da Eurostat mostrano che l’Italia ha registrato un rapporto deficit/PIL del 7,4% e un debito pubblico pari al 137,3% del PIL nel 2023. Questi numeri potrebbero spingere la Commissione europea a considerare l’attivazione di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per debito eccessivo nelle prossime settimane.
Il debito pubblico italiano si posiziona al secondo posto tra i Paesi dell’area euro, dietro la Grecia al 161,9% e davanti alla Francia al 110,6%, nonostante un calo dello 0,6% rispetto alle ultime rilevazioni.
Il saldo primario, che esclude la spesa per interessi, è risultato negativo e pari al -3,6% del PIL, segnando un miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2022.
Il debito pubblico italiano è sceso a 2.863.438 milioni di euro, corrispondente al 137,3% del Pil, registrando una diminuzione di 3,2 punti percentuali rispetto ai livelli del 2022.
La decisione di avviare la procedura di infrazione per deficit eccessivo durante la presentazione del Pacchetto di primavera, prevista per metà maggio, sembra ormai inevitabile, come hanno lasciato intendere sia il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che il Commissario agli Affari Economici dell’Ue Paolo Gentiloni nelle scorse settimane.
Perché è importante
Nonostante il calo del debito pubblico, l’Italia rimane sotto la lente d’ingrandimento dell’UE a causa del suo elevato rapporto deficit/PIL. Questo potrebbe portare a sanzioni economiche e potrebbe influenzare negativamente la percezione degli investitori sul paese. Inoltre, l’alto livello di debito pubblico potrebbe limitare la capacità dell’Italia di rispondere a future crisi economiche. La decisione dell’UE di avviare o meno una procedura di infrazione sarà cruciale per il futuro dell’economia italiana.
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