Facebook Inc (NASDAQ:FB) e Alphabet Inc (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG), società madre di Google, hanno stipulato un accordo collaborare per prepararsi a una qualsiasi potenziale indagine volta a esaminare il loro accordo pubblicitario, secondo quanto riferito da diversi stati USA nell’ambito di un procedimento legale.
Cosa è successo: una bozza della causa intentata da 10 stati USA contro Google fa menzione della cooperazione tra i due colossi tech, come ha riportato martedì il Wall Street Journal.
Alcune delle disposizioni contenute nell’accordo affermano che le due società tecnologiche “coopereranno e si assisteranno a vicenda nel rispondere a qualsiasi azione antitrust” e “informeranno prontamente e completamente l’altra parte di qualsiasi comunicazione governativa relativa all’accordo”, secondo il Journal.
Secondo quanto riferito, la direttrice operativa delle operazioni di Facebook, Sheryl Sandberg, avrebbe firmato l’accordo tra le due società; la bozza della causa fa anche riferimento a un’e-mail inviata dalla responsabile all’amministratore delegato Mark Zuckerberg e ad altri, nella quale avrebbe scritto: “questo è un grosso accordo dal punto di vista strategico”.
La versione finale della causa intentata tuttavia non menziona Sandberg.
Perché è importante: la scorsa settimana 10 stati USA a guida Repubblicana, con in testa il Texas, hanno intentato una causa contro Google, accusando il colosso tech di collaborare con Facebook allo scopo di manipolare le aste per le inserzioni.
Gli stati sono Arkansas, Idaho, Indiana, Kentucky, Mississippi, Missouri, North Dakota, South Dakota, Utah e Texas.
Oltre alla causa in Texas, la scorsa settimana Google è stata citata in giudizio anche per un altro procedimento di carattere antitrust da 38 procuratori generali; questi hanno affermato che la società ha il monopolio sul mercato della ricerca su Internet, esercitato sia attraverso i contratti che tramite il modo in cui conduce gli affari.
Ad ottobre il Dipartimento di Giustizia USA ha intentato una causa antitrust contro Google, nella quale si accusa il gigante tecnologico di bloccare le aziende rivali utilizzando accordi di esclusione da miliardi di dollari.
Movimento dei prezzi: lunedì le azioni Facebook hanno chiuso in ribasso di quasi l’1,3%, a 272,79 dollari, e nell’after-market sono poi scese di un altro 0,22%; nella stessa giornata, sia le azioni di Classe A che quelle di Classe C di Alphabet hanno chiuso con una crescita di circa lo 0,48%, rispettivamente a 1.734,56 e 1.739,37 dollari.