I rendimenti dei titoli di stato hanno registrato un forte aumento, i livelli di spread molto bassi dei corporate bond stanno diventando più realistici mentre i mercati azionari sviluppati beneficiano di condizioni favorevoli
Dopo un primo trimestre relativamente tranquillo per i mercati finanziari, il secondo trimestre ha evidenziato un sensibile incremento della volatilità. A spingerla hanno concorso una situazione di mercato “ipercomprato” o surriscaldato e tre fattori negativi: i nuovi segnali di una politica monetaria (statunitense) più restrittiva, la tipica cautela degli investitori in vista della stagione delle trimestrali e l’escalation geopolitica in Medio Oriente. “L’andamento stagnante dell’inflazione in presenza di un’economia USA resiliente sembra allontanare nel tempo i tagli dei tassi d’interesse da parte della Fed, riducendone anche il numero” fa sapere Karin Kunrath, Chief Investment Officer di Raiffeisen Capital Management.
IN AUMENTO LE TENSIONI GEOPOLITICHE
Intanto, mentre lo slancio della crescita degli utili atteso sul mercato azionario nel 2024, in particolare per i principali titoli tecnologici, è già ampiamente incorporato nei prezzi aumentano le tensioni geopolitiche con l’ulteriore escalation del conflitto mediorientale intorno a Israele. Una dinamica che potrebbe impattare sulle condizioni generali dell’economia globale attraverso uno shock petrolifero temporaneo come risultato di ostilità diffuse nella regione. “Le nuove prospettive circa la riduzione e il ritardo dei tagli dei tassi d’interesse (statunitensi) ha provocato un balzo dei rendimenti dei Treasury USA, che hanno raggiunto il livello più alto dell’anno. Nell’azionario, i titoli tecnologici, che in precedenza avevano registrato un forte rialzo, hanno accusato prese di profitto piuttosto evidenti, in particolare per i titoli più piccoli” riferisce Kunrath…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.