Un’analisi di James Odemuyiwa sottolinea il continuo miglioramento del credito corporate dagli anni della pandemia, le “stelle nascenti” oscurano i declassamenti ma salgono i default nell’immobiliare
Nonostante i tassi d’interesse siano rapidamente passati da livelli attorno allo 0% a circa il 5%, il credito delle obbligazioni corporate è andato sempre migliorando dagli anni della pandemia a oggi, per una serie di motivi, tra cui soprattutto il grande ammontare di liquidità creato con il Covid-19 e mantenuto per far fronte a scenari macroeconomici incerti e a catene di approvvigionamento spesso soggette a interruzioni. Questo quadro ha consentito agli emittenti lo sfruttamento del periodo di bassi tassi per contrarre debiti a maturità più alta corrispondendo cedole relativamente basse. Ma questo di generale miglioramento del credito non è riscontrato ovunque, e al contrario sono in aumento in termini assoluti i casi di default, soprattutto nell’immobiliare.
FONDAMENTALI MIGLIORI E SOFT LANDING ECONOMICO
Sono le indicazioni di un contributo di Legal & General Investment Management (LGIM) in un’analisi di James Odemuyiwa dal titolo “Corporate bond, le stelle nascenti oscurano i declassamenti” secondo cui, nonostante l’aumento dei tassi abbia riacceso l’attenzione sui titoli di Stato, con i Treasury USA a due anni passati dal rendere quasi 0% al 5%, lo spread delle obbligazioni corporate negli ultimi anni è ritornato sui livelli precedenti alla pandemia, risentendo in modo molto marginale dell’inasprimento della politica monetaria. Questa contrazione, secondo LGIM, si spiega con il generale miglioramento dei fondamentali e della qualità complessiva del credito rispetto agli anni dei lockdown, mentre le analisi bottom-up suggeriscono che nei prossimi 1-2 anni assisteremo a più upgrade che declassamenti, a conferma del soft landing dell’economia…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.