Dopo anni di sotto-performance il debito emergente sembra essere pronto a fare meglio di altri comparti del reddito fisso: cinque motivi a sostegno di questa lettura
Prima dell’irruzione sulla scena globale del COVID-19, molto è stato scritto sull’appeal del debito dei Mercati emergenti, citando il vantaggio in termini di rendimento e la sua bassa correlazione con altre asset class del reddito fisso. Ma dalla pandemia in poi l’investimento in debito dei Mercati emergenti ha sotto-performato, con gli investitori che si chiedevano se fosse una destinazione appropriata nell’allocazione del capitale. Dopo una difficile partenza dopo il 2020, tra violento ritorno dell’inflazione e aumenti aggressive dei tassi USA, accompagnati da un dollaro forte, crescenti rischi geopolitici e importanti deflussi di capitali, ora il debito emergente merita di essere oggetto di un nuovo sguardo.
UN SETTORE CHE CONTINUA A MATURARE E SVILUPPARSI
Lo sottolinea PGIM Fixed Income in un’analisi che mette a fuoco un settore che continua a maturare e a svilupparsi, anche se la performance resta non entusiasmante. Questo non deve tuttavia limitarne l’attrattività ma indurre ad affinare l’approccio al tema d’investimento. Dalla sua Prospettive, PGIM Fixed Income vede ora cinque fattori strutturali che dovrebbero giocare a supporto dei Mercati Emergenti nei prossimi cinque anni e possibilmente oltre, con i venti contrari che si trasformano in venti in poppa…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.