Invece di uscire dalle società guida azionarie, GS Asset Management cerca di incrementare la diversificazione all’interno di altre aree di mercato poco considerate, sostenute da fondamentali altrettanto solidi
Circa il 28% della capitalizzazione di mercato dell’indice S&P 500 è rappresentata dai cosiddetti ‘Magnifici 7’: una concentrazione superiore ai livelli registrati durante la bolla delle dot-com di fine anni ‘90. Una situazione che potrebbe introdurre nuovi rischi, poiché l’indice diventa più sensibile alla traiettoria di questi titoli: nel 2022, per esempio, i Magnifici 7 hanno accusato un arretramento del -39%, rispetto al -20% delle altre società dell’S&P 500.
NESSUNA BOLLA SPECULATIVA
“La sola concentrazione non giustifica il disinvestimento dai grandi nomi del tech. Anche perché non siamo in presenza della natura speculativa di quella registrata durante la bolla delle dot-com. La performance delle aziende più importanti di oggi è stata sostenuta da bilanci e da utili solidi, oltre che dal potenziale di crescita futura grazie all’innovazione guidata dall’intelligenza artificiale” fa sapere John Tousley, Global Head of Market Strategy, Strategic Advisory Solutions, GS Asset Management. Secondo il quale meglio adottare soluzioni per mantenere un’ampia diversificazione al fine di ridurre il rischio idiosincratico e puntare sulla qualità all’interno del portafoglio…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.