Il risparmio degli italiani è stato analizzato come un motore di crescita economica, ma anche come una perdita di opportunità se eccessivo.
Cosa è successo
Gli italiani sono noti per la loro prudenza finanziaria, ma un’eccessiva cautela può portare a una perdita di potere d’acquisto. Secondo uno studio della Fabi, la ricchezza sui conti correnti a fine 2023 era di 1.153 miliardi di euro, in calo del 3,6% rispetto al 2022.
La regione con la maggiore liquidità è la Lombardia con 235 miliardi di euro, seguita da Lazio e Veneto. Solo Sardegna e Basilicata hanno registrato un aumento della liquidità nel 2023.
La Fabi ha anche rilevato che i rendimenti offerti dalla liquidità variano significativamente tra le regioni italiane. La media nazionale del tasso d’interesse per un conto corrente fino a 50.000 euro è dello 0,21%, evidenziando i limiti di questa scelta in un contesto di inflazione crescente.
Secondo il Rapporto Assogestioni-Censis, il 76,7% degli italiani riesce a risparmiare, ma molti risparmiano solo il 5% del loro reddito annuo. L’incertezza economica ha portato molti a preferire investimenti nazionali, come i Btp, grazie ai rendimenti elevati.
Infine, i fondi comuni venduti in Italia presentano costi tra i più alti in Europa, con commissioni annue sull’azionario intorno al 2%. Anche i costi dei conti correnti sono aumentati, con un costo medio annuo di 104 euro nel 2023.
Perché è importante
La situazione del risparmio in Italia è cruciale per comprendere le dinamiche economiche del paese. La prudenza finanziaria degli italiani, sebbene positiva in termini di stabilità, può rappresentare un ostacolo alla crescita economica se non viene bilanciata con investimenti produttivi.
Il calo del 3,6% della ricchezza sui conti correnti nel 2023, come rilevato dalla Fabi, indica una tendenza preoccupante che potrebbe riflettere una riduzione della capacità di spesa delle famiglie italiane. Questo è particolarmente rilevante in un contesto di inflazione crescente, dove il potere d’acquisto è messo a dura prova.
La preferenza per investimenti nazionali come i Btp, evidenziata dal Rapporto Assogestioni-Censis, mostra una risposta alla volatilità dei mercati globali e alla ricerca di rendimenti sicuri. Tuttavia, i costi elevati dei fondi comuni e dei conti correnti rappresentano un ulteriore ostacolo per i risparmiatori italiani, limitando le loro opzioni di investimento.
In sintesi, la gestione del risparmio in Italia è un tema di grande importanza, con implicazioni significative per l’economia nazionale e per il benessere delle famiglie italiane.
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