Kenneth Akintewe, Head of Asian Sovereign Debt di abrdn, analizza l’impatto dell’esito delle elezioni politiche sugli asset indiani e sul futuro delle riforme
La vittoria meno netta del previsto del premier indiano Narendra Modi ha pesato sull’andamento della Borsa di Mumbai. L’indice Bse Senex ha perso il 5,76% a 72.076 punti mentre l’Nse Nifty ha perso il 5,93% a 21.884 punti, in calo dopo i massimi storici toccati ieri. Il partito di Modi, Bharatiya Janata e gli alleati dell’Alleanza democratica sono in testa in almeno 294 dei 523 seggi per le elezioni al Parlamento indiano, assicurando al premier uscente un terzo mandato di cinque anni e la formazione del prossimo Governo. Tuttavia, le opposizioni di Alleanza indiana, guidata da BJP, stanno registrando più consensi del previsto, con 231 seggi.
I MOTIVI DEL RISULTATO
Un risultato che potrebbe portare i partiti della coalizione a opporsi ad alcune delle sue iniziative programmate, e ciò ha provocato la reazione dei mercati. Secondo Kenneth Akintewe, Head of Asian Sovereign Debt di abrdn, si tratta di un classico risultato da “buy the rumour, sell the fact”, che rafforza il concetto che la politica è una materia decisamente ostica. “L’inflazione alimentare è stata elevata e il settore agricolo ha sofferto, mentre il governo ha anche ridotto i sussidi, di conseguenza una perdita di sostegno nei settori dell’economia orientati all’agricoltura non è necessariamente una sorpresa”, commenta l’esperto di abrdn…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.