La Banca Centrale Europea ha abbassato i tassi di interesse di 25 punti base giovedì, una mossa che era stata ampiamente anticipata dal mercato, indicando la necessità di “moderare il grado di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi in cui i tassi sono rimasti fermi”.
I nuovi tassi di interesse sono stati fissati al 4,25% per le operazioni di rifinanziamento principali, al 4,5% per le operazioni di rifinanziamento marginale e al 3,75% per le operazioni di deposito.
Si tratta del primo taglio dei tassi della BCE da marzo 2016 sia per il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali che per quello sui prestiti marginali e della prima riduzione del tasso sui depositi da settembre 2019.
Inoltre, la BCE è la seconda grande banca centrale a tagliare i tassi questa settimana, dopo la riduzione di 25 punti base del tasso di riferimento operata dalla Banca del Canada mercoledì scorso.
La BCE rivede al rialzo le prospettive di crescita per il 2024 e l’inflazione
La dichiarazione della BCE indica che l’inflazione complessiva è scesa di 2,5 punti percentuali da settembre 2023 e “le prospettive sono nettamente migliorate”.
Francoforte ha anche avvertito che “le pressioni interne sui prezzi rimangono forti, dato che la crescita dei salari è elevata, ed è probabile che l’inflazione rimanga al di sopra dell’obiettivo anche nel prossimo anno”.
Francoforte ha anche pubblicato le proiezioni economiche dello staff di giugno, che rispetto a quelle di marzo segnalano una revisione al rialzo sia della crescita che dell’inflazione per il 2024. La banca centrale ha anche corretto al rialzo le aspettative sulla pressione dei prezzi per il prossimo anno.
L’inflazione complessiva è ora prevista in media al 2,5% nel 2024 (in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a marzo), al 2,2% nel 2025 (in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a marzo) e all’1,9% nel 2026 (invariata).
Anche le proiezioni sull’inflazione core sono state riviste al rialzo di 0,2 punti percentuali al 2,8% per quest’anno. Le proiezioni per il 2025 sono state aumentate di 0,1 punti percentuali al 2,1%, mentre quelle per il 2026 sono state mantenute invariate al 2,0%.
La crescita del prodotto è ora prevista in media allo 0,9% nel 2024 (dallo 0,6% di marzo), all’1,4% nel 2025 (dall’1,5% di marzo) e all’1,6% nel 2026 (invariato).
La BCE continua a ribadire che le future decisioni politiche dipenderanno dall’evoluzione dei dati, seguendo un approccio basato sulle singole riunioni.
Reazioni del mercato
L’euro, monitorato dal fondo Invesco CurrencyShares Euro Currency Trust (NYSE:FXE), è salito dello 0,1% a 1,0885 contro il dollaro pochi minuti dopo la dichiarazione della BCE, in quanto gli investitori hanno considerato “ottimistiche” le revisioni al rialzo dell’inflazione.
I rendimenti delle principali obbligazioni sovrane europee sono aumentati di circa 4 punti base, con il Bund a 10 anni che è salito al 2,55%.
Gli indici azionari europei hanno ridotto i guadagni della sessione in reazione alla decisione della BCE, dopo aver toccato i massimi storici in mattinata.
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