Il costo medio dell’assicurazione auto in Italia ha raggiunto i 391 euro, registrando un aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass) prevede un rallentamento di questo trend.
Cosa è successo
Il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, ha annunciato questa previsione durante la presentazione del rapporto annuale dell’ente di vigilanza sulle assicurazioni per il 2023.
Secondo l’Ivass, l’aumento dei premi è dovuto all’inflazione e alla diminuzione degli effetti di alcune riforme, come l’RC auto familiare. Tuttavia, l’autorità vede segnali positivi, con una crescita in calo. “Ci attendiamo che la tendenza al rallentamento prosegua nei prossimi mesi”, ha affermato Signorini.
Signorini ha anche ricordato alcuni suggerimenti dell’Ivass per ridurre i prezzi e aumentare la concorrenza nel settore, con particolare attenzione al caso della scatola nera. Questo strumento, che può monitorare il comportamento di guida e aiutare a ridurre i premi assicurativi, ha visto una diminuzione delle installazioni a causa dell’esplosione dell’inflazione.
Le compagnie assicurative italiane sono in buona salute, con un risultato di esercizio di 8 miliardi di euro alla fine del 2023 e un Roe (Return On Equity) del 10,5%. Il settore è redditizio e sempre più solido, con un indice di solvibilità medio del 258%, in aumento del 12% rispetto al 2022.
Tuttavia, il rapporto sottolinea una preoccupazione per i rischi legati al cambiamento climatico, con molti che hanno deciso di stipulare polizze legate agli eventi calamitosi, portando ad un aumento del costo dei risarcimenti. Le polizze legate agli eventi climatici stanno diventando sempre più costose per i clienti e meno redditizie per le compagnie.
Perché è importante
Il rallentamento previsto dall’Ivass potrebbe portare un certo sollievo ai consumatori italiani, che hanno visto i costi delle assicurazioni auto aumentare costantemente negli ultimi anni. Tuttavia, la crescente preoccupazione per i rischi legati al cambiamento climatico e l’aumento dei costi dei risarcimenti potrebbero mettere ulteriore pressione sul settore assicurativo italiano.
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