Schroders, in un commento di Philip Chandlere Azad Zangana, analizza le implicazioni del voto europeo che potrebbero favorire l’azionario ma con rischi per la tenuta del mercato obbligazionario
Cosa significa per mercati e economie lo spostamento verso il nazionalismo nelle recenti elezioni europee? Accelera o smorza i cambiamenti già visti dal 2016, quando il Regno Unito ha votato per lasciare l’Ue e Donald Trump ha vinto la sua prima elezione? Questi eventi, come il Covid e l’invasione dell’Ucraina, hanno messo alla prova l’ordine economico mondiale. Le nuove correnti nazionaliste potrebbero portare a un’inclinazione fiscale più populista, con più spesa e tagli alle tasse. Il tutto dovrebbe essere abbastanza positivo per economie e mercati azionari, a patto che non si perda la fiducia dell’obbligazionario e che questo continui ad essere ragionevolmente ben gestito.
IL RISCHIO DI UN BRUSCO RITORNO ALL’AUSTERITÀ
Lo sottolinea Schroders in un commento di Philip Chandler, Fund Manager and Head of UK Multi-Asset, e Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist, secondo cui quando invece questi piani perdono la fiducia dell’obbligazionario, il rischio è di ritrovarsi in un improvviso ritorno all’austerità, con conseguenze negative per le economie. L’Italia, ad esempio, sembra aver trovato il modo corretto di gestire l’obbligazionario, ma quando si guarda al risultato delle europee è fondamentale capire le implicazioni di lungo termine, che non dipendono più di tanto dal voto…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.