L’asset allocation della casa privilegia ancora la tecnologia Usa, incrementa il peso sulle piccole e medie imprese europee, prevede una duration progressivamente più lunga per le obbligazioni e una quota in oro
Uno scenario di sostanziale “soft landing” negli Stati Uniti caratterizzato da una decelerazione della crescita al di sotto del 2% annualizzato a partire dalla seconda metà del 2024, una ripresa economica molto graduale in Europa e una crescita ancora robusta in Asia che, nel complesso, dovrebbe portare ad un aumento del PIL globale a circa il 3,5% annualizzato. Nel frattempo, dovrebbe proseguire il processo di disinflazione con l’IPC core statunitense intorno al 3% alla fine dell’anno. Sono le previsioni formulate da Nadège Dufossé, Global Head of Multi-Asset di Candriam, complessivamente positive per azioni e obbligazioni, sulla base delle quali ha profilato la strategia di asset allocation per la seconda metà dell’anno.
RAPPORTO P/E IN LINEA CON LE MEDIE STORICHE, TRANNE NEGLI USA
La crescita degli utili nei prossimi 12 mesi dovrebbe attestarsi al 10% circa negli Stati, al 5% in Europa e al 6% in Giappone mentre resta più incerta nei paesi emergenti. In ogni caso le valutazioni rimangono nel complesso ragionevoli, nonostante la forte performance dell’azionario nella prima metà dell’anno. Il rapporto prezzo / utili (p/e) per i prossimi 12 mesi è in linea con le medie storiche degli ultimi 20 anni: inferiore a 14 in Europa, intorno a 12 nei paesi emergenti e pari a circa 15,5 in Giappone. Negli Stati Uniti, invece, si colloca oltre quota 20, un livello elevato causato dal peso crescente del settore tecnologico e delle “Megacap”. L’avvio del ciclo di tagli dei tassi dovrebbe favorire ulteriormente le valutazioni azionarie…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.