Per gli analisti di Wellington Management, in attesa che il mercato di allarghi nuovamente, sarà possibile trovare valore nelle small e mid cap statunitensi, nei titoli value e nei mercati emergenti
Entrando nel secondo semestre dell’anno, le aspettative per l’economia sono passate da “atterraggio duro” ad “atterraggio morbido” e forse, addirittura, a “nessun atterraggio”. Tuttavia, la concentrazione dei mercati, non solo in termini di titoli ma anche di settori e fattori, continua a rappresentare una sfida. Non mancano però timori in materia di diversificazione e di gestione del rischio. Per Nicolas Wylenzek, Macro Strategist di Wellington Management, andare oltre all’approccio long-only potrebbe essere un modo per attenuare questa forte concentrazione. “In questo contesto – spiega – continuiamo anche a ribadire l’importanza della qualità. Al contempo, monitoriamo attentamente i fattori che potrebbero ampliare il mercato e le opportunità che potrebbero presentarsi se e quando questo accadrà”.
CONTESTO POSITIVO PER ASSET RISCHIOSI
Mentre gli Stati Uniti sono stati il principale motore della crescita globale nel 2023, nel primo semestre di quest’anno i dati dei PMI hanno evidenziato un ampliamento dello slancio economico al di fuori degli Usa verso l’Europa e la Cina, come dimostrano gli incrementi dei nuovi ordini dei servizi e manifatturieri. “Nel corso del resto dell’anno – analizza Wylenzek – è probabile che questo trend continui e crei un contesto positivo per gli asset rischiosi a livello globale. Le aree che hanno accusato un ritardo rispetto al rally degli ultimi due anni potrebbero diventare particolarmente interessanti, ad esempio i settori che presentano società ‘compounder’ con dividendi stabili e in crescita, nonché le aree con caratteristiche da ‘inizio ciclo’, come le small cap e i mercati emergenti”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.