Non si spostano milioni di voti in pochi giorni, la storia di Kamala outsider già davanti a Trump è solo il frutto di una campagna mediatica Dem grazie a finanziamenti record
In questa movimentata campagna elettorale Usa abbiamo già visto diverse cose eclatanti, a cominciare dal ritiro di Biden. Ma anche la “magia” per cui Kamala Harris in pochi giorni è passata da essere una impresentabile che non voleva nessuno (manco tra i Democratici) a grande ed entusiasmante outsider capace di recuperare un distacco enorme e addirittura arrivare ad essere davanti a Trump nei sondaggi. In pochi giorni, non in settimane o mesi. Così ci hanno prontamente raccontato e strombazzato diversi giornali già in adorazione per il fenomeno Harris. Ma è proprio così? Ovviamente no, diciamolo. È uno storytelling seducente, come si usa dire ora, ma le cose, almeno al momento, non stanno affatto così.
NON SI SPOSTANO MILIONI DI VOTI IN POCHI GIORNI
Non si spostano milioni di voti, perché di questo parliamo, in pochissimi giorni. Milioni di voti dal campo repubblicano a quello democratico così, su un semplice annuncio. Un annuncio da parte di una politica percepita dagli americani, sempre sondaggi alla mano, come il peggior vicepresidente di sempre. Non aveva ancora parlato, non aveva ancora detto assolutamente nulla. E magicamente è già balzata in testa nei sondaggi. O, meglio, in testa al sondaggio, perché alla fine solo uno ha detto questo, ma, pazienza, la storia del sorpasso era troppo ghiotta e acchiappa-click per i giornali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.