La lettura preliminare dell’Istat evidenzia una crescita dovuta principalmente ai prezzi dei beni energetici regolamentati. Nell’Eurozona la crescita del carovita è stato del 2,6%, leggermente sopra le stime
Dopo il +0,8% di giugno, nel mese di luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è cresciuto dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Su base mensile la crescita è stata dello 0,5%. I dati arrivano dalla stima preliminare diffusa dall’Istat.
LE COMPONENTI
Guardando le componenti, si evince che l’accelerazione dell’inflazione è dovuta principalmente all’aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +3,5% a +11,3%) e all’attenuarsi della flessione degli energetici non regolamentati (da -10,3% a -6,1%). A registrare un rallentamento sono stati i prezzi dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +1%), dei Beni alimentari lavorati (da +2% a +1,8%), dei Beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,3%, dal +0,3% del mese precedente) e dei Beni durevoli (da -1% a -1,2%). A luglio l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%). L’inflazione acquisita per il 2024 e’ pari a +1% per l’indice generale e a +2% per la componente di fondo. Lo comunica Istat, con i dati preliminari di luglio…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.