Il 20 maggio di quest’anno il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha emesso 20 miliardi di dollari in nuovi Titoli di Stato a scadenza ventennale, la prima emissione di questo tipo dal 1986. Questa nuova obbligazione ventennale si è inserita nella parte di curva che solitamente coinvolge solo le obbligazioni a scadenza trentennale. Mercoledì 17 giugno, il Tesoro intende emettere altri 17 miliardi di dollari dello stesso strumento. Si sono dunque formate tendenze interessanti, utili da monitorare.
La stranezza nella curva
Di seguito è riportato un aggiornamento sulla curva dei rendimenti negoziati in contanti, fornito grazie allo strumento Treasury Analytics di QuikStrike. Nel complesso, la curva si è irripidita durante il mese di giugno. Le scadenze brevi mostrano tassi di interesse più bassi e stabili, mentre le scadenze lunghe registrano un aumento dei tassi. Si noti in questo periodo come il settore dei bond ventennali abbia mantenuto una piega piuttosto eccentrica sulla curva dei rendimenti.
Fonte: QuikStrike, Treasury Direct
L’eccentricità nella parte di curva interessata dalle obbligazioni ventennali è spiegata in parte dall’offerta aggiuntiva dovuta all’asta dei Titoli di Stato del 20 maggio e in parte dal fatto che prima della stessa asta la curva era semplicemente una linea retta tra i bond a 10 e a 30 anni. Osservando le curve dei rendimenti prima del 1986, quando il ventennale fungeva ancora da punto di riferimento, quel comportamento era normale. La dinamica attuale è stata determinata sia dalla mancanza di liquidità che dalla mancanza di domanda nel settore.
La forma di questa parte della curva dei rendimenti viene spesso osservata attraverso una farfalla nella curva stessa, detta ‘fly’, cioè una formula che sottrae due volte il rendimento del ventennale e aggiunge quelli del decennale e del trentennale. È una misura visiva della forma della curva. Utilizzando i dati forniti dal Dipartimento del Tesoro USA e relativi alla curva dei rendimenti dei Treasury a ‘par value’ alla fine di ogni mese dal 1976 ad oggi, si può osservare il comportamento di questa parte della curva nel corso degli ultimi 45 anni circa.
Fonte: Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti
Concentrandoci verso la metà degli anni ’80, ovvero l’ultima volta che è stata emessa l’obbligazione a scadenza ventennale, la forma della curva era piuttosto positiva ed è cresciuta maggiormente quando il Tesoro USA ha interrotto l’emissione dei bond ventennali. La formula 20/10/30 implicava che la farfalla dei Treasury fosse fortemente negativa, con l’economia e i titoli azionari che il 19 ottobre 1987 si sarebbero imbattuti nel cosiddetto “lunedì nero”.
Fonte: Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti
Con l’aumentare della liquidità in quella sezione della curva, l’eccentricità dovrebbe attenuarsi come negli anni ’80, per le ragioni che Owain Johnson ha delineato in un articolo del CME Group Open Markets pubblicato il 7 maggio, tra le quali l’emissione di titoli a più lunga scadenza, negoziazione del valore relativo, negoziazione degli spread e gestione del rischio proprio nelle esposizioni a maggior scadenza.
Trading sui future
Con il nuovo ventennale appartenente al paniere dei Classic Bond, l’estremità più lunga della curva dei future ha riscontrato un aumento delle attività. La percentuale degli interessi aperti sui future dei Titoli di Stato USA detenuti in Classic Bond (ZB) e Ultra Bond (UB) è cresciuta ai massimi pluriennali. Lo spread nella curva dei rendimenti Bond-Ultra (BOB) su CME Globex, che offre un’approssimazione efficiente per lo spread di liquidità tra i bond a scadenza maggio 2040 e novembre 2045, è stato molto attivo, con un volume di spread dall’inizio dell’anno in aumento del 151% rispetto al 2019.
Il nuovo bond con cedola 1,125% e scadenza 15 maggio 2040, appena emesso è attualmente il più costoso da distribuire e da scambiare a livello di spread rispetto a quello con cedola 4,5% a scadenza 15 febbraio 2036, cioè l’attuale ‘cheapest to deliver’ (ovvero il più conveniente tra le varie obbligazioni che possono soddisfare il contratto) tra i future sul paniere Classic Bond. Sebbene non sia candidato ad un cambio repentino, lo strumento di Treasury Analytics è molto utile per comprendere le sfumature dei panieri, vedere rapidamente i titoli sottostanti e accedere ad analisi di alto livello come scadenze, DV01, fattori di conversione e rendimento dei future.
Ecco una visione completa del paniere per quanto concerne i future sui Classic Bond utilizzando lo strumento Treasury Analytics di QuikStrike.
In conclusione
Il 17 giugno, il Tesoro emetterà altri 17 miliardi di dollari in obbligazioni a 20 anni. È un momento interessante per osservare una crescita della liquidità sia nei mercati cash che in quelli dei derivati. L’aumento delle negoziazioni sull’estremità più lunga della curva dei rendimenti può infatti aiutare a rafforzare la liquidità in entrambi i contesti. Con l’emissione obbligazionaria ventennale in crescita, è probabile che un numero maggiore di emissioni genererà un numero maggiore di negoziazioni, che a loro volta genereranno più liquidità.