Lo sviluppo dell’IA dovrebbe seguire un percorso a tappe. Secondo DPAM le grandi società tecnologiche scambiano a multipli non troppo distanti dal mercato più ampio, pur offrendo una crescita superiore e bilanci solidi
Il rallentamento dell’attività economica e l’incertezza circa le elezioni statunitensi hanno innescato a inizio agosto il crollo dei mercati, propiziando forti rotazioni di stile (ad esempio, da growth a value, da large a small cap, da esposizione internazionale a domestica). In questi contesti, le aziende la cui generazione di flussi di cassa dipende più dal lungo che dal breve termine, tendono a sottoperformare. “Ci definiamo “investitori macro consapevoli” perché difficilmente agiamo su questi scenari: gli esiti sono troppo imprevedibili e binari” sottolinea Humberto Nardiello, Fund Manager Fundamental Equity, DPAM.
CREARE VALORE NEL TEMPO
Un approccio ritenuto ottimale per creare valore nel tempo, è per concentrarsi sull’innovazione, sulle società che sviluppano nuovi prodotti o servizi interessanti e di qualità superiore, in grado di attirare la domanda indipendentemente (o meno sensibilmente) dal contesto esterno. “L’innovazione genera una crescita dei ricavi che porta a un aumento degli utili e che è il motore ultimo della performance del prezzo delle azioni nel lungo periodo. Ecco perché l’IA è oggi un tema interessante” commenta Nardiello…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.