In attesa del previsto taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, JPMorgan ha pubblicato una nota di cautela in cui suggerisce che questi tagli potrebbero non giovare in modo significativo al mercato azionario.
Cosa è successo
JPMorgan ha avvertito che i previsti tagli ai tassi della Federal Reserve potrebbero non spingere in modo significativo i mercati azionari. L’azienda suggerisce che i tagli saranno reattivi al rallentamento della crescita economica, attenuando potenzialmente il loro impatto positivo sulle azioni, riporta Business Insider.
In una recente nota di ricerca, gli strateghi di JPMorgan, guidati da Mislav Matejka, hanno affermato che i tagli dei tassi della Fed potrebbero non essere sufficienti a dare una nuova spinta al mercato azionario. “La Fed inizierà ad allentare la pressione, ma più che altro in modo reattivo e come risposta all’indebolimento della crescita: questo potrebbe non essere sufficiente a guidare una prossima fase di rialzo”, hanno scritto.
La prospettiva della società contrasta con le previsioni più ottimistiche di altri analisti. Ad esempio, un analista di Wells Fargo ha recentemente previsto un significativo rally delle azioni una volta che la Fed avrà allentato la sua politica. Allo stesso modo, il veterano stratega Jim Paulson ha suggerito che la svolta della Fed potrebbe inaugurare un “nuovo mercato toro”.
Il mese scorso, in occasione del simposio di Jackson Hole, il presidente della Fed Jerome Powell ha segnalato la possibilità di un taglio dei tassi di interesse. Secondo il report, il prossimo indicatore importante per la Fed sarà il rapporto sui salari non agricoli di venerdì, che influenzerà il previsto taglio dei tassi di 25 punti base alla riunione politica di fine settembre.
Perché è importante
Il potenziale impatto dei tagli dei tassi della Fed è stato oggetto di un dibattito tra gli economisti e gli analisti di mercato. Alla fine di agosto, gli economisti hanno notato che l’inflazione stava “tornando a essere noiosa” grazie all’allineamento dei numeri agli obiettivi, suggerendo un’economia resistente.
Tuttavia, all’inizio del mese, alcuni esperti hanno gettato acqua sul fuoco sull’idea di un taglio dei tassi a settembre, sostenendo che è necessaria una debolezza economica sostenuta prima di giustificare qualsiasi taglio.
Ad aumentare la complessità, Garry Evans, chief strategist dell’asset allocation globale di BCA Research , ha messo in guardia da un’imminente recessione statunitense, suggerendo che itagli dei tassi potrebbero non essere sufficienti a scongiurare la recessione economica.
Inoltre, secondo Brian Jacobsen, Chief Economist di Annex Wealth Management, potenziali shock sul lato dell’offerta potrebbero indurre la Federal Reserve a sospendere i tagli dei tassi.
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