In un momento in cui l’esecutivo italiano è alle prese con problemi di compagine interna, con una manovra complessa da comporre e con un dialogo non facile con Bruxelles, Meloni ha citato e lodato Draghi. Un segnale da considerare e valutare
“Come correttamente ha sottolineato Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività europea, gli ambiziosi obiettivi ambientali dell’Europa devono essere accompagnati da investimenti e risorse adeguati, da un piano coerente per raggiungerli, altrimenti è inevitabile che la transizione energetica e ambientale vada a scapito della competitività e della crescita. Anche questa è una cosa che mi sono permessa di far notare varie volte in pensieri europei, e cioè che non ha molto senso dotarsi di alcune strategie e poi non creare gli strumenti per realizzare quelle strategie. Perché senza gli strumenti, banalmente, le cose alla fine non si riescono a fare”. Questo il passaggio del discorso di Giorgia Meloni all’assemblea di Confindustria in cui ha espressamente citato e lodato Mario Draghi. Un fatto che non può che essere apprezzato vista la qualità del lavoro che Draghi sta facendo per l’Europa.
UN SEGNALE PER MARIO DRAGHI?
Un possibile segnale – si vedrà solo nel tempo se semplice boutade o appunto un messaggio per Draghi – che arriva in un momento di certo non facile e semplice per il governo Meloni. Ci sono stati e ci sono, come noto, diversi problemi di compagine ministeriale, diciamo così, a partire dalla imbarazzante vicenda Sangiuliano. Ma c’è soprattutto, restando su temi economici, una manovra non semplice da allestire visto che, ancora una volta, la coperta è corta, sembrano mancare risorse per fare tutto. E, per completare il quadro, c’è un dialogo sempre complesso con l’Unione Europea, dove restano sempre, inutile negarlo, diffidenza, per la destra italiana. E le cose sono collegate: il dialogo con Bruxelles serve, visti i paletti europei, per poter arrivare ad avere una finanziaria che non scontenti tutti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.