Meno su vendite e quotazioni sul Liv-ex al ribasso. Dopo il boom post-Covid, il mercato cerca un nuovo equilibrio
Champagne, è scoppiata la bolla. Dopo i bianchi della Borgogna, anche le prestigiose bollicine francesi hanno bruscamente interrotto la loro corsa. Un trend che vale sia per il mercato secondario dei Fine Wine, che per i consumi e le vendite sul mercato primario. Nel 2023 le bottiglie di champagne vendute nel mondo sono state 299 milioni, -8,2% sull’anno precedente. E la discesa è continuata anche nel 2024. Dati certi, non stime: il Civc, Comité champagne, l’organizzazione interprofessionale con sede a Epernay che riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne, conta una per una le bottiglie in uscita dalle cantine verso il mercato francese e verso l’export. Quotazioni in discesa anche sul fronte degli investimenti di passione. Il Liv-ex Champagne 50 – l’indice che traccia i vintage fisici delle 12 maison più prestigiose – ha perso da inizio anno il 5,9%, uno de sub indici peggiori del Liv-ex, la Wall Street dei Fine Wine con sede a Londra, movimentata da intenditori e collezionisti.
LA FRENATA DOPO L’IMPENNATA
La champagne economy è una filiera che vale il 27% dei ricavi tra tutti i produttori di vino francesi, secondo i dati del Comité Champagne, il 26% dell’export vinicolo d’Oltralpe, un asset di primo piano dell’economia nazionale. Si parla di bolla a fronte di un fenomeno che si gonfia troppo, fino ad esplodere. Nel caso dello champagne non si tratta di una mera speculazione finanziaria, ma del boom legato al post-Covid e all’euforia per il ritorno alla vita normale. I segni meno nel bilancio di questo asset reale sono il segnale di un ridimensionamento del mercato, cresciuto troppo in fretta. Prova ne è che le bottiglie vendute nel 2023 sono comunque di più di quelle vendute nel 2019, prima della crisi sanitaria, l’export in volumi è in crescita e il valore globale del fatturato ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, una quota mai raggiunta dalla denominazione. “Vediamo con favore questo ritorno alla normalità. Lo Champagne è una denominazione d’origine che nasce in un’area delimitata che risponde a severe norme che non permettono di sostenere una forte crescita dei volumi nel lungo periodo”, ha dichiarato durante Vinexpo Paris.Maxime Toubart, presidente del Syndicat Général des Vignerons e co-presidente del Comité Champagne…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.