Mentre l’inflazione e i tassi non costituiscono più un freno all’economia, la reazione iniziale dei mercati alla decisione della Fed sui tassi ha visto una curva dei rendimenti più ripida e un rinnovato interesse per le small e mid cap
Dopo quindici anni, la Federal Reserve statunitense la scorsa settimana ha deciso di effettuare il primo taglio dei tassi di questo ciclo. “Nonostante il dibattito su cosa implichi per l’economia un taglio di 50 punti base rispetto a 25, ciò che conta davvero è che il tanto atteso taglio dei tassi è finalmente arrivato: un punto di svolta importante e positivo per gli investitori a lungo termine” tiene a sottolineare Joseph V. Amato, President and Chief Investment Officer, Equities di Neuberger Berman, secondo il quale la Fed ha cercato di tutelarsi contro un potenziale rallentamento economico.
EMERGE UN CERTO MALCONTENTO TRA I CONSUMATORI USA
Non tanto, aggiunge il manager, per far fronte ad un imminente rischio di recessione, quanto piuttosto perché l’economia statunitense potrebbe non essere così solida come suggeriscono i dati macro e quasi certamente non abbastanza forte da giustificare la natura restrittiva di tassi reali del 2,5% (la differenza tra tassi nominali e inflazione). Infatti, nonostante una crescita economica superiore al 2%, un solido mercato del lavoro e un indice azionario S&P 500 sui nuovi massimi, emerge un certo malcontento tra i consumatori e le piccole imprese. D’altra parte l’indice azionario S&P 500 non rappresenta l’economia statunitense nel suo complesso…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.