I rivenditori appoggiano la proposta di Acea di rivedere le scadenze previste per le vendite di auto elettriche. E si dicono in netta contrapposizione con il Ceo dell’azienda che rappresentano
Ora Carlo Tavares viene scaricato, in corsa, anche dai suoi concessionari. Che per la prima volta si schierano contro l’azienda che vendono, al punto da decidere di tutelarsi da soli. I rivenditori Stellantis hanno infatti preso carta e penna per chiedere all’Unione europea di rinviare di due anni l’entrata in vigore delle nuove regole sulle auto elettriche, in linea con quanto già fatto da Acea, l’associazione europea dei costruttori di auto. Mentre lo stesso Tavares, Ceo di Stellantis, ha sempre appoggiato le scadenze europee che, nell’ambito del Green Deal, prevedono di raddoppiare la vendita di auto elettriche entro il 2025 per ridurre le emissioni di CO2. Un obiettivo che, stando i numeri di immatricolazioni degli ultimi mesi, sarà ben difficile da raggiungere. E i concessionari lo sanno bene.
LA CRISI DEL TITOLO STELLANTIS
L’immagine oggi è quella di un’azienda che va in una direzione, per le decisioni del suo management, e la base che va da un’altra. Uno scollamento che rischia di costare caro a Stellantis, più di quanto non stia già pagando: da un mese le previsioni di vendita sono state riviste al ribasso, con un profit warning che ha fatto registrare pesanti vendite sul titolo. Da inizio anno, infatti, ha perso il 43% del valore. E i dati sulle nuove immatricolazioni non lasciano presagire nulla di buono. Anzi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.