Le innovazioni che stanno rivoluzionando il mondo del vino. Tecnologie d’avanguardia, cambiamenti climatici, gusti emergenti: ecco tutti i fattori che spingono questo asset rilevante dell’economia italiana
Viticoltura 5.0, la nuova frontiera del business. Tecnologie d’avanguardia, cambiamenti climatici, gusti emergenti: sono tanti i fattori che spingono questo asset rilevante dell’economia italiana verso quel più vasto progetto della Commissione europea chiamato Industria 5.0, ovvero la quinta rivoluzione industriale caratterizzata da una fase di evoluzione del sistema produttivo che si basa sull’integrazione uomo-macchina e sulla centralità dell’essere umana. E quale settore più vocato di una filiera che si estende dalla terra al consumo, dalla coltivazione alla trasformazione alla vendita finale. La rivoluzione è trasversale, dall’intelligenza artificiale alle procedure di cantina, dai sistemi di vendita, al packaging. Alcune innovazioni più prorompenti determineranno la svolta decisiva, sia in termini ecosostenibili che di competitività. Altre più silenziose potrebbero prendere piede con più lentezza, o magari non lasciare il segno. Ma lo scenario è di grande fermento.
LE INNOVAZIONI PIÙ RILEVANTI
“Sicuramente le innovazioni più rilevanti in questa fase le stiamo osservando in vigna, nella viticoltura”, afferma Marco Sabellico, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, decano del settore. Racconta Sabellico: “Sono tre le direttrici lungo le quali si snoda questa innovazione radicale. La prima è la viticoltura 4.0, con tutte le nuove tecnologie, dai droni ai sensori in campo, all’applicazione dell’Intelligenza artificiale per la gestione e il controllo del vigneto: sono indubbiamente il volano di sviluppo dell’agricoltura di precisione, che è anche sempre più sostenibile; seconda innovazione decisiva, sempre in vigna, sono gli incroci interspecifici tra varietà di Vitis: non si tratta di modificazione genetica, ma di incroci manipolati, come i Piwi ma non solo, che hanno caratteristiche particolari e soprattutto una provata resistenza ai patogeni, alle malattie: vitigni innovativi che consentono una viticoltura più sostenibile, riducendo sensibilmente o eliminando la necessità di trattamenti con pesticidi e altri prodotti sia chimici che più naturali come quelli adottati nella viticoltura biologica. Speriamo che vengano accolti presto nelle diverse Denominazioni. Terza rivoluzione i portainnesto di nuova generazione, come quelli resistenti alla siccità, che hanno capacità di adattamento alla mancanza di piogge dovuta al riscaldamento globale”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.