Il vaccino contro il COVID-19 prodotto da Pfizer Inc (NYSE:PFE) e dal suo partner BioNTech SE (NASDAQ:BNTX) ha ricevuto l’approvazione dell’autorità regolatoria australiana Therapeutical Goods Administration (TGA), secondo quanto riportato da Reuters lunedì (ora di Sydney).
Cosa è successo: l’inoculazione del vaccino Pfizer inizierà probabilmente alla fine di febbraio a un ritmo di 80.000 dosi a settimana, come dichiarato ai giornalisti dal Ministro della sanità australiano Greg Hunt.
Da quanto emerso, la multinazionale farmaceutica con sede a New York avrebbe riferito al governo australiano che, sebbene avesse previsto una fornitura continua del vaccino, da metà febbraio pubblicherà una guidance su base settimanale relativa alla produzione globale per il mese di marzo e oltre.
La TGA ha approvato il vaccino Pfizer per i maggiori di 16 anni.
Perché è importante: nell’ultima settimana non sono stati registrati nuovi casi di trasmissioni di comunità in Australia e non ci sono pazienti in terapia intensiva negli ospedali del Paese, secondo Reuters.
L’Australia ha un obiettivo di quattro milioni di dosi di vaccino entro aprile e ha assunto impegni per la fornitura del farmaco ad altre nazioni insulari del Pacifico.
Il vaccino di AstraZeneca Plc (NYSE:AZN) è ancora in attesa di approvazione in Australia, ma si prevede che a marzo la Commonwealth Serum Laboratories inizierà la fornitura nazionale di questo farmaco con un ritmo di un milione di dosi a settimana, secondo Hunt.
Lo stock internazionale di vaccini AstraZeneca diretto all’Australia sarebbe limitato a causa del “significativo shock in termini di offerta” sperimentato dall’azienda farmaceutica britannica, ha affermato Hunt.
Il vaccino Pfizer ha dimostrato di essere efficace anche contro le nuove varianti di COVID-19 emersi nel Regno Unito e in Sud Africa.
Movimento dei prezzi: venerdì le azioni Pfizer hanno chiuso in rialzo di quasi lo 0,2% a 36,55 dollari; lo stesso giorno, le azioni BioNTech hanno chiuso in aumento del 2,85% a 108,44 dollari e nella sessione after-hours hanno poi perso l’1,05% a 107,30 dollari.