Il ministro Orlando ha incontrato i sindacati per affrontare la questione lavoro e valutare nuove misure in vista dello stop al blocco dei licenziamenti. Domani sarà la volta delle imprese
Tra le sfide più importanti del prossimo governo c’è sicuramente quella del lavoro. Mario Draghi e il ministro Andrea Orlando hanno già cerchiato sul calendario la data del 31 marzo: quel giorno, infatti, scade il blocco dei licenziamenti imposto il 17 marzo del 2020. Una data cruciale anche per i sindacati e per le imprese. Se i primi, nelle scorse settimane, hanno fatto pressioni per evitare “lo scoppio di una bomba sociale”, Confindustria attende risposte dal governo per cercare di avere maggiore chiarezza sul futuro.
IL NODO CASSA INTEGRAZIONE
L’Italia, insieme alla Spagna, è uno dei pochi paesi europei in cui vige lo stop ai licenziamenti. Per “congelare” il mondo del lavoro al periodo pre-Covid, il governo ha stanziato fondi attraverso la cassa integrazione. In pratica è lo Stato a pagare i lavoratori che le aziende lasciano a casa per colpa della crisi, anche se non sono mancati ritardi e intoppi nell’erogazione della cassa. Inoltre, questo provvedimento (in vigore fino al 31 marzo per la cassa ordinaria, fino al 30 giugno per quella in deroga) riguarda solo i lavoratori assunti con contratto stabile. Restano fuori, ovviamente, i lavoratori precari o autonomi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.