GAM consiglia gli investitori obbligazionari di convertirsi in parte agli inflation linked mentre per l’azionario andranno privilegiati i settori ciclici come energetici, materie di base e finanziari insieme alle commodity
Le politiche monetarie e fiscali messe in campo nelle maggiori economie stanno spingendo al rialzo le aspettative d’inflazione, ma per ora le banche centrali sembrano assecondare il movimento. In ogni caso per l’investitore si pone il problema di come difendere i portafogli in un ciclo di rialzo dei prezzi. Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR suggerisce a chi investe in obbligazioni di convertire una parte delle emissioni governative “nominali” in “inflation linked”, mentre all’investitore azionario consiglia i settori ciclici, come energetici, materie di base e finanziari, che beneficeranno dell’aumento dei prezzi delle materie prime e delle aspettative di rialzo dei tassi d’interesse.
LE VALUTE LEGATE ALLE MATERIE PRIME
Per chi ne ha la possibilità, aggiunge Mauri Brusa nel suo commento, è consigliabile anche l’investimento in strumenti legati alle commodity. Per quanto riguarda le curve dei tassi dell’Euro, l’esperto di GAM osserva che al momento l’inflazione implicita nei prezzi resta contenuta intorno all’1%, e segnala come alternativa interessante per un investitore più sofisticato le emissioni in valute legate alle materie prime, come Corona Norvegese o Dollaro Australiano. Essendo correlate positivamente al ciclo economico, queste divise non sono certo una buona diversificazione nelle fasi di mercato Orso, ma in un contesto di graduale aumento dell’inflazione tendono a rafforzarsi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.