L’ultimo report sull’inflazione in Italia mostra un aumento significativo dei prezzi dei beni alimentari e di consumo nel mese di ottobre.
Cosa è successo
I dati definitivi pubblicati dall’Istat indicano che l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un incremento dello 0,9% su base annua, rispetto allo 0,7% del mese precedente. Il settore alimentare ha guidato l’aumento dell’inflazione, con un aumento dei prezzi del 2,4% rispetto all’1,1% di settembre. Questo ha avuto un impatto sul cosiddetto “carrello della spesa”, che ha registrato un aumento del 2% rispetto all’1% precedente.
Le associazioni dei consumatori, tra cui Codacons e l’Unione Nazionale dei Consumatori (UNC), hanno espresso preoccupazione per l’impatto di questi aumenti sui bilanci familiari. Secondo i calcoli di Codacons, l’aumento dell’inflazione si traduce in un aumento della spesa di 228 euro all’anno solo per l’acquisto di cibo e bevande per una famiglia con due figli. L’UNC ha lanciato un allarme simile, sottolineando un “rialzo allarmante del carrello della spesa”.
Secondo Gabriel Debach, market analyst di eToro, l’inflazione di ottobre è stabile, ma il carrello della spesa corre più veloce. Ha sottolineato che mentre il tasso generale si attesta a +0,9% su base annua, il costo dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona raggiunge un preoccupante +2,0%, evidenziando un peso crescente sulle famiglie italiane.
Debach ha anche evidenziato un aumento record del 5,9% dei costi legati all’istruzione universitaria, il più alto mai registrato dai dati disponibili dal 2016. Ha sottolineato che gli studenti universitari si trovano a fronteggiare aumenti senza precedenti, con servizi come la rilegatura dei testi in aumento del 23% su base mensile.
Perché è importante
L’aumento dell’inflazione in Italia è una preoccupazione crescente, con un impatto significativo sui bilanci familiari. L’aumento dei prezzi dei beni alimentari e di consumo, insieme all’aumento dei costi dell’istruzione universitaria, mette ulteriormente a dura prova le famiglie italiane. Con l’UNC e Codacons che suonano l’allarme, la situazione richiede un’attenzione urgente per mitigare l’impatto su consumatori e studenti universitari.
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