I Magnifici 7 sono destinati a non trainare più il mercato nei prossimi anni. Per i gestori di Natixis IM occorre aumentare gli investimenti in azionario, diminuendo l’esposizione al reddito fisso
Le banche centrali hanno iniziato a ridurre i tassi di interesse, con la vittoria negli Stati Uniti di Donald Trump c’è il rischio che le politiche commerciali americane possano far aumentare ancora un po’ l’inflazione. Sullo sfondo una possibile crisi dell’economia tedesca e il rallentameno di quella cinese. L’azionario globale, sopratutto quello Usa, sta correndo ma anche l’obbligazionario ha ancora dei margini interessanti. “In questa fase è bene privilegiare un approccio flessibile, con un occhio di riguardo per i mercati finanziari americani, facendo più attenzione per quanto riguarda quelli dell’Europa”, ha spiegato Mabrouk Chetouane, head of global market strategy Natixis IM, in un incontro con la stampa a Milano.
TROPPE POCHE AZIONI IN PORTAFOGLIO
Restringendo l’analisi ai portafogli italiani, il peso delle obbligazioni è sempre maggiore rispetto a quello delle azioni. “Gli italiani sono più prudenti rispetto al resto dell’Europa, forse anche per questioni anagrafiche, con un’età media elevata”, ha commentato Alessandro Marolda director advisory di Natixis IM Solutions. Come si vede anche dal grafico sotto, il peso dei bond nei portafogli italiani è arrivato quest’anno a valere il 44% rispetto a una media europea del 43% e del 38% se facciamo un confronto allargandolo al di fuori del Vecchio Continente…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.