La giornata odierna si è aperta con un clima di attesa sui mercati finanziari europei, inclusa Piazza Affari, che ha registrato un avvio sostanzialmente invariato. Gli operatori mantengono lo sguardo puntato sui dati chiave dell’inflazione statunitense, attesi nelle prossime ore. Il Ftse Mib, principale indice della borsa di Milano, è rimasto stabile intorno a 33.700 punti, riflettendo la cautela degli investitori.
Cosa è successo
L’avvio di contrattazioni a Piazza Affari ha visto il Ftse Mib muoversi in frazionale rialzo (+0,1%) grazie alle buone performance di alcune big come Saipem (+1,4%) e Stm (+1,3%). Al contempo, pesano i cali di Banco Bpm (-2%) e Generali (-1,2%). Questa apertura riflette l’incertezza globale prima del rilascio dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti, previsti in rallentamento al 2,5% per il tasso headline e stabili al 3,2% per il core.
In aggiunta, le previsioni di un taglio dei tassi da parte della BCE alimentano l’attenzione degli investitori. La riunione della banca centrale, prevista domani, potrebbe comportare un’ulteriore riduzione di 25 punti base, dopo quella di giugno. Intanto, lo spread Btp-Bund rimane stabile a 144 punti base, con un rendimento del decennale italiano al 3,55%.
Anche sul fronte delle materie prime e valute si registrano movimenti moderati: il petrolio Brent torna sopra i 70 dollari al barile, mentre il cambio euro/dollaro si rafforza lievemente a 1,104. L’oro, considerato un bene rifugio, sale a 2.526 dollari l’oncia in vista degli aggiornamenti economici USA.
Perché è importante
I dati sull’inflazione statunitense sono cruciali per capire le prossime mosse della Federal Reserve. Se i numeri confermeranno un rallentamento, la Fed potrebbe mantenere la sua politica monetaria stabile, sostenendo così una maggiore prevedibilità sui mercati globali. Questo scenario è particolarmente rilevante in un momento in cui l’economia USA mostra segnali di resilienza, ma anche di rallentamento selettivo in alcuni settori chiave.
Sul piano europeo, l’attesa per le decisioni della BCE si inserisce in un contesto di politica monetaria diversificata tra le principali economie. Una riduzione dei tassi potrebbe stimolare ulteriormente la domanda interna, ma potrebbe anche amplificare le pressioni inflazionistiche importate, specialmente nei Paesi maggiormente esposti alla volatilità dei prezzi energetici.
Infine, la stabilità del mercato obbligazionario italiano, con uno spread relativamente basso, rappresenta un segnale positivo per la percezione del rischio Italia, pur in un quadro geopolitico e macroeconomico complesso. Questo equilibrio è essenziale per preservare la fiducia degli investitori e garantire condizioni di finanziamento favorevoli.
Con queste variabili ancora aperte, la seduta odierna si prospetta caratterizzata da movimenti moderati, in attesa dei dati USA che potrebbero fornire indicazioni più chiare sulle tendenze economiche globali.
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