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    Lavoro USA: assunzioni di dicembre in calo, rallentamento del mercato

    Piero CingariBy Piero Cingari08/01/2025 Notizie 4 min. di lettura
    Lavoro USA: assunzioni di dicembre in calo, rallentamento del mercato
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    I datori di lavoro privati hanno aggiunto 122.000 nuovi posti di lavoro a dicembre, segnando un rallentamento rispetto ai 146.000 di novembre e non rispettando le aspettative. Con la contrazione delle assunzioni in settori chiave come quello manifatturiero, il mercato del lavoro sembra perdere vigore in vista del 2025.

    In un report pubblicato mercoledì, Automatic Data Processing Inc. (ADP) ha evidenziato i risultati del suo National Employment Report, che precede i cruciali dati governativi sui salari non agricoli di venerdì.

    “Le assunzioni sono rallentate in diversi settori. L’occupazione nel settore manifatturiero si è ridotta per il terzo mese consecutivo”, si legge nel report ADP sull’occupazione nazionale di dicembre.

    Nela Richardson, capo economista di ADP, ha dichiarato: “Il mercato del lavoro è passato a un ritmo di crescita più modesto nell’ultimo mese del 2024, con un rallentamento sia delle assunzioni che degli aumenti salariali. L’assistenza sanitaria si è distinta nella seconda metà dell’anno, creando più posti di lavoro di qualsiasi altro settore”.

    Il rapporto sull’occupazione nazionale dell’ADP prepara il terreno per il report sull’occupazione del Bureau of Labor Statistics di venerdì, dove gli economisti prevedono una significativa riduzione del ritmo di crescita dell’occupazione da 227.000 a 154.000 unità di novembre.

    In un comunicato separato, le richieste iniziali di disoccupazione sono scese a 201.000 per la settimana conclusasi il 4 gennaio, in calo rispetto alle 211.000 della settimana precedente e al di sotto delle previsioni di 218.000. Si tratta del quarto calo consecutivo delle richieste settimanali di disoccupazione, il che suggerisce che, sebbene le assunzioni siano rallentate, le aziende continuano a trattenere i lavoratori.

    Le richieste di indennizzo sono aumentate, passando da 1,844 milioni a 1,867 milioni, anche se appena sotto le aspettative di 1,87 milioni.

    I dati salienti di dicembre: dove sono cresciuti i posti di lavoro?

    A dicembre, il mercato del lavoro statunitense ha mostrato risultati contrastanti, con guadagni concentrati nei settori dei servizi, mentre i settori della produzione di beni hanno faticato.

    Le industrie produttrici di beni hanno aggiunto 10.000 posti di lavoro a dicembre, guidate dall’edilizia, che ha guadagnato 27.000 posti di lavoro.

    Il settore manifatturiero ha perso 11.000 posti di lavoro, segnando il terzo mese consecutivo di calo.

    Il settore dei servizi ha aggiunto 112.000 posti di lavoro, in calo rispetto ai 140.000 di novembre. I guadagni più consistenti sono arrivati dai servizi educativi e sanitari, che hanno aggiunto 56.000 posti di lavoro, mentre il settore del tempo libero e dell’ospitalità ha contribuito con 22.000 unità. Il commercio, i trasporti e i servizi di pubblica utilità – un barometro della domanda dei consumatori – sono cresciuti di 8.000 posti di lavoro.

    Complessivamente, l’occupazione privata è cresciuta di 122.000 unità a dicembre, mancando le attese degli economisti di 140.000 unità, secondo i dati di TradingEconomics.

    Il rapporto ADP ha mostrato un continuo raffreddamento della crescita dei salari. Gli aumenti salariali per chi mantiene il posto di lavoro sono scesi al 4,6% su base annua a dicembre, rispetto al 4,8% del mese precedente. Per chi cambia lavoro, gli aumenti salariali sono scesi al 7,1%, rispetto al 7,2% di novembre.

    La decelerazione della crescita salariale dovrebbe dare un po’ di sollievo alla Federal Reserve, che ha monitorato attentamente le condizioni del mercato del lavoro nell’ambito della lotta all’inflazione.

    Reazioni dei mercati

    I mercati hanno reagito in modo misurato al rapporto ADP, mentre gli investitori tengono d’occhio i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve previsti per mercoledì pomeriggio e gli sviluppi geopolitici.

    Il dollaro statunitense ha inizialmente guadagnato terreno mercoledì, alimentato dai nuovi commenti del presidente eletto Donald Trump sui potenziali dazi. Tuttavia, dopo il rapporto ADP, il biglietto verde si è leggermente indebolito e l’indice del dollaro USA, monitorato dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ETF (NYSE:UUP), è salito dello 0,4%, riducendo i pesanti guadagni della prima mattinata.

    Sui mercati obbligazionari, i rendimenti dei titoli del tesoro a più lunga scadenza si sono attenuati dopo la pubblicazione dei dati, ma sono rimasti elevati. Il rendimento a 10 anni è salito di 2 punti base al 4,7%, vicino ai livelli più alti da novembre.

    I mercati azionari hanno registrato un andamento misto durante il trading pre-market di New York. I futures dell’S&P 500 sono saliti dello 0,1%, mentre quelli del Nasdaq 100 dello 0,2%. I futures legati al Dow Jones sono scesi dello 0,2%. Martedì l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) è sceso dell’1,1%.


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