Negli Usa della seconda era Trump, sempre più aziende come Meta e Amazon prendono le distanze dalle politiche di diversity più esasperate, mentre sposano la nuova energia con la crescita economica
La Silicon Valley Bank, il cui crac un paio d’anni fa mandò in fibrillazione i titoli bancari sulle due sponde dell’Atlantico, vantava una Chief Diversity Officier, preposta alla garanzia della diversità di genere e culturale, nel solco della dominante moda “woke”, ma era incredibilmente sprovvista di un Chief Risk Officer, come segnalato da Financialounge.com il 20 marzo del 2023, proprio mentre l’avvio della stretta della Fed faceva impennare i rendimenti e ne falcidiava il portafoglio imbottito di Treasury accumulati nel periodo dei tassi zero. L’inseguimento di un trend molto ideologico ma poco economico venne pagato a caro prezzo dalla banca dei miliardari californiani di Internet. Ma ora, proprio mentre le ville sulle colline di Los Angeles bruciano anche per l’approccio poco concreto al tema della sicurezza ambientale, più attento alla micro-biodiversità che a una gestione forestale previdente, il vento sta cambiando, e molti grandi nomi fanno marcia indietro.
SEMPRE PIÙ BIG STOPPANO I PROGRAMMI “DEI”
Il colosso dell’e-commerce Amazon ha seguito l’esempio di McDonald’s, Walmart e Ford, tra gli altri, stoppando molti programmi che vanno sotto la sigla DEI, che sta per Diversity, Equity and Inclusion, bollandoli come ormai “superati”. La mossa fa seguito a quella di Meta, che insieme alle iniziative DEI ha anche eliminato drasticamente le tagliole imposte ai contenuti postati dal “fact checking”, la pratica di censurare notizie e opinioni che non superano l’esame, spesso arbitrario e politicamente viziato, di trovare adeguato riscontro nei fatti “accertati”. Molti leggono queste mosse come un precipitoso adeguamento all’inaugurazione dell’era Trump 2.0, che si apre ufficialmente il 20 gennaio con l’insediamento di The Donald rieletto presidente, nel tentativo da parte di Zuckerberg, Bezos & Co di non restare troppo indietro rispetto a Elon Musk, il miliardario visionario imprenditore prediletto di Trump che dovrebbe trovare un posto importante nella nuova Amministrazione, alla guida della riforma per l’efficienza dell’apparato di governo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.