Abbiamo usato l’Intelligenza artificiale cinese che fa tremare i concorrenti americani. Di fronte ad alcune domande ritenute scomode, scatta la censura. Ma non è immediata. Ecco com’è andato il nostro test
Non si arresta la psicosi collettiva che da ieri ha invaso mezzo mondo attorno a DeepSeek, l’Intelligenza artificiale cinese che è riuscita, in un giorno solo, a bruciare 500 miliardi di dollari: a tanto ammontano le perdite registrate a Wall Street dei titoli del tech che lavorano allo sviluppo dei sistemi statunitensi di AI. Di fronte a questo successo che ha colto di sorpresa la Silicon Valley e non solo, anche noi di Financialounge.com ci siamo chiesti cosa ci sia dietro questo chatbot low cost, costruito con soli 6 milioni di dollari, open source e soprattutto gratuito. E abbiamo cercato di capire come funziona. Ecco il nostro test di stamattina, non sono mancate le sorprese.
LA REGISTRAZIONE A DEEPSEEK
Abbiamo scelto di effettuare la prova usando la versione web, senza scaricare la app, il cui download ieri è stato molto rallentato a causa delle numerose richieste. Registrarsi sul sito non è stato facile, intanto perché appena entrati è comparso un warning, in alto, che avvertiva di possibili problemi “a causa di attacchi dannosi su larga scala ai servizi di DeepSeek”, invitando ad attendere e riprovare. E così abbiamo fatto: ci sono voluti 3 tentativi prima che la piattaforma ci registrasse, attraverso le credenziali di google…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.