La misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve si è impennata come previsto il mese scorso, allontanando i venti contrari all’obiettivo della banca centrale di raggiungere gradualmente il target del 2%, mentre una forte impennata della spesa personale ha continuato a ribadire la salute dei consumatori statunitensi.
L’indice dei prezzi delle spese per consumi personali è aumentato del 2,6% a dicembre 2024 su base annua, secondo i dati pubblicati venerdì. Si tratta di un’accelerazione rispetto al precedente 2,4%, ma in linea con le previsioni economiche del 2,6%, secondo le stime di TradingEconomics.
Si tratta inoltre del terzo aumento consecutivo dell’inflazione PCE annuale, dopo il minimo del 2,1% registrato a settembre dello scorso anno. Su base mensile, l’indice dei prezzi PCE è aumentato dello 0,3%, rispetto allo 0,1% del mese precedente, ma in linea con le aspettative.
L’inflazione PCE core, che esclude i prezzi volatili dell’energia e dei generi alimentari, ha mantenuto un tasso del 2,8% su base annua, in linea con le previsioni. Su base mensile, il PCE core è aumentato dello 0,2%, allineandosi alle stime.
Nelle proiezioni macroeconomiche di dicembre, la Federal Reserve ha alzato le prospettive di inflazione per il 2025, prevedendo che l’inflazione PCE headline e core si attesterà in media al 2,5% nel 2025.
Nel frattempo, il reddito personale è aumentato dello 0,4% su base mensile a dicembre, in accelerazione rispetto allo 0,3% di novembre, in linea con le aspettative. La spesa personale è aumentata dello 0,7%, rispetto al precedente 0,6%, battendo le previsioni dello 0,5% e segnando il più forte aumento dal marzo 2024.
Reazioni del mercato
L’indice del dollaro statunitense, monitorato dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ETF (NYSE:UUP), è rimasto sostanzialmente stabile pochi minuti dopo il comunicato.
I rendimenti dei titoli del tesoro sono aumentati marginalmente, con il rendimento a 10 anni in crescita di 2 punti base al 4,54%.
I futures sui principali indici statunitensi sono stati per lo più in verde nel trading pre-market di New York, con i contratti sull’S&P 500 in rialzo dello 0,5%, anche se in leggero calo dopo la pubblicazione del PCE. Giovedì l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha chiuso a +0,5%.
I prezzi dell’oro – monitorati dall’SPDR Gold Trust (NYSE:GLD) – sono rimasti fermi ai massimi storici di 2.800 dollari l’oncia, con un aumento dello 0,4% per la giornata.
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