Benjamin Franchetti, erede del fondatore Andrea, annuncia il 2021 la prima annata senza la mano del fondatore
“Il 2021 è la prima annata di Tenuta di Trinoro che esce da sola, senza la mano di mio padre, che per trent’anni lo ha cresciuto”. Benjamin Franchetti è l’erede di Andrea Franchetti, l’uomo che ha inventato, nel pieno senso del termine, un territorio di vino: nella Val D’Orcia, dove crescevano solo grano e sementi, ha impiantato vigneti e dato vita a etichette presto balzate nell’Olimpo mondiale delle eccellenze. Un compito non facile quello di continuare su una strada così impegnativa. “Si, ma ormai è da tempo che ho preso il timone dell’azienda”, afferma Benjamin Franchetti, classe 1987, incontrato nel corso di una presentazione a Palazzo Talìa, ex sede del Collegio Nazareno, oggi trasformato in un boutique hotel. Racconta Franchetti: ”Ho iniziato a occuparmi delle aziende di mio padre quando lui era ancora in vita e il mio ruolo è divenuto sempre più attivo, subendo un’accelerazione quando lui ha iniziato a stare male”. Sono ormai passati dieci anni dalla scomparsa, precoce, del padre Andrea.
FILOSOFO DEL VINO
Andrea Franchetti è stato un vignaiolo che molti hanno definito un filosofo del vino. Tutto inizia con il restauro delle rovine di un’antica casa fortificata di campagna nella Val D’Orcia, oggi patrimonio Unesco, nel comune di Sarteano, ai piedi di Castiglioncello del Trinoro. Figlio di madre americana e padre italiano, cresciuto tra New York Venezia e Roma in un ambiente frequentato da artisti famosi, cresce con la sperimentazione e la ricerca nel sangue, come recita il ritratto di WineNews. A diciotto anni esce di casa e parte per l’Afghanistan in bicicletta, poi si trasferisce a New York nell’East Village degli Anni Sessanta. In seguito apre dei ristoranti a Roma e nelle Marche, per poi tornare a New York negli Anni Ottanta e dedicarsi all’importazione dei grandi vini italiani che cominciano allora a cavalcare la scena internazionale. Deciso a realizzare il suo vigneto, parte per Bordeaux dove apprende l’arte e la filosofia del fare vino dai grandi maestri, quali Peter Vinding, Peter Sisseck, Alain Vauthier di Ausone e Luc Thunevin di Valandraud. Nel 1991 pianta i primi vigneti con le marze portate dal Bordeaux e nel 1997 dopo alcuni anni di sperimentazione, produce la prima annata di Tenuta di Trinoro, subito ben accolta dalla critica internazionale. Non è stato certo facile farsi strada a due passi da Montalcino,patria del Brunello, e tra tanti Supertuscan amati dai palati e dai critici più esigenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.