Il Global Emerging Markets Economist, Erik Lueth, analizza come il mondo reagirà ai dazi imposti da Trump, ritenendo che la crescita potrebbe proseguire anche senza il contributo degli Stati Uniti
L’ansia dei mercati sul commercio internazionale è comprensibile, ma nel medio termine le cose miglioreranno, perché mentre Trump impone i suoi dazi, il mondo imparerà a fare a meno degli USA, con conseguenze per le azioni orientate all’export. Gli investitori non dovrebbero prendere alla leggera le minacce del presidente USA su nuovi dazi, che potrebbero non essere un mero strumento di contrattazione ma generare seri impatti sull’economia globale, soprattutto per i Paesi che dipendono fortemente dalle esportazioni verso gli USA stessi.
SPINTA AGLI ACCORDI PER AGGIRARE I DAZI USA
È l’indicazione di L&G su come il mondo reagirà ai dazi di Trump, a cura di Erik Lueth, Global Emerging Market Economist, secondo cui la crescita economica potrebbe proseguire anche senza il contributo degli USA. Infatti, nella prima presidenza Trump si è registrato il più alto numero di accordi commerciali al mondo per aggirare i dazi USA. Oggi, nel breve termine, gli asset più rischiosi e i titoli più esposti alle esportazioni potrebbero subire flessioni e vivere un periodo di elevata volatilità, ma nel più lungo periodo, indici come il Nikkei giapponese, il CAC40 francese e il DAX tedesco, potrebbero restare attrattivi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.