Valutazioni ragionevoli e il potenziale di ripresa a lungo termine offrono motivi per rimanere impegnati nelle azioni europee, anche se con aspettative moderate e come diversificazione del portafoglio a lungo termine
Dopo due anni in cui l’azionario statunitense ha nettamente sovraperformato quello europeo, le valutazioni di quest’ultimo sono rimaste comunque su livelli ragionevoli, in linea attualmente con la media degli ultimi vent’anni basata sui multipli degli utili a termine. In parallelo, per le economie dell’Eurozona esiste una potenziale opportunità di affrontare sfide di produttività di lunga data che potrebbero innescare la crescita. “La combinazione di questi fattori rafforzano la necessità di mantenere un’esposizione strategica alla regione” fanno sapere gli esperti di PGIM Quantitative Solutions (affiliata PGIM).
LA GUERRA IN UCRAINA
Uno degli impatti negativi maggiori all’economia europea è stato quello provocato dalla guerra in Ucraina che ha sconvolto le industrie che dipendevano dall’energia a prezzi accessibili. Le interruzioni dell’offerta, in particolare dalla Russia, hanno richiesto difficili aggiustamenti e costi maggiori per imprese e famiglie. Se da un lato, con l’avvento dell’amministrazione Trump, cresce l’ottimismo per una risoluzione del conflitto tra Mosca e Kiev, dall’altro emergono altri fattori capaci di ostacolare, se non addirittura sconvolgere, il panorama economico europeo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.