La Chiesa Cattolica e il mondo intero piangono la scomparsa di Papa Francesco, spentosi oggi all’età di 88 anni. L’annuncio è arrivato dalla Sala Stampa Vaticana, appena un giorno dopo la sua ultima apparizione pubblica per la benedizione Urbi et Orbi in Piazza San Pietro. Jorge Mario Bergoglio, primo Papa latinoamericano e gesuita, lascia un segno indelebile nella storia della Chiesa. Le sue condizioni di salute, peggiorate negli ultimi mesi, hanno portato al decesso avvenuto alle 7:35 del mattino.
Cosa è successo
Papa Francesco era stato ricoverato per oltre un mese al Policlinico Gemelli di Roma a causa di una bronchite degenerata in polmonite bilaterale. Dopo un primo ritorno a Santa Marta per la convalescenza, le sue condizioni si sono aggravate nuovamente, rendendo necessario il ricovero. Negli ultimi giorni aveva ricevuto ossigenoterapia ad alti flussi a causa di un’insufficienza renale e crisi respiratorie acute legate a un accumulo di muco endobronchiale.
Il cardinale Kevin Farrell ha annunciato la morte del Pontefice con parole di profonda commozione, ricordando la sua dedizione ai poveri, agli emarginati e alla fedeltà al Vangelo. “La sua vita è stata un esempio di amore universale”, ha dichiarato, invitando i fedeli alla preghiera. Il Papa si era mostrato per l’ultima volta in pubblico ieri, girando tra la folla a bordo della jeep papale in occasione della Pasqua.
Negli ultimi anni, Francesco era stato sottoposto a numerosi interventi, tra cui una laparotomia nel 2023 e un’operazione al colon nel 2021. Da tempo soffriva di problemi al ginocchio che lo costringevano all’uso della sedia a rotelle. Aveva più volte accennato alla possibilità di dimettersi, qualora la salute gli avesse impedito di esercitare con lucidità il suo ministero.
Perché è importante
Con la morte di Papa Francesco, si chiude un pontificato epocale, iniziato nel 2013 all’indomani delle dimissioni di Benedetto XVI. Il suo approccio riformista ha segnato un cambiamento nella Chiesa, soprattutto per l’attenzione ai temi della giustizia sociale e dell’ambiente. La sua guida ha rappresentato un ponte tra tradizione e rinnovamento.
Ora, in Vaticano, si avviano le procedure per il Conclave, che sarà chiamato a eleggere il 267° pontefice della storia. Un processo delicato che arriva in un anno particolare per la Chiesa: quello del Giubileo. La transizione avverrà sotto lo sguardo del mondo intero, in un clima di dolore e riflessione.
Il primo Papa gesuita e sudamericano lascia un’eredità profonda e complessa. Il suo nome, Francesco, scelto in onore del santo di Assisi, ha incarnato una visione pastorale inclusiva, vicina agli ultimi. La sua scomparsa segna la fine di un’era e l’inizio di una nuova fase per la Chiesa Cattolica.
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