Mentre le azioni statunitensi continuano a cedere terreno nonostante i solidi utili societari, Jim Cramer della CNBC afferma che la flessione non ha molto a che fare con i fondamentali, ma solo con il caos politico ed economico.
Cosa è successo
Lunedì Cramer ha affermato che il sell-off ricorda la crisi dell’Eurozona del 2011, definendola “una crisi molto artificiale, qualcosa di artificiale che può essere disfatto con un tratto di penna”. Ha osservato che i solidi guadagni sono messi in ombra da fattori esterni.
Perché è importante
A causa dell’ansia diffusa per i dazi, delle crescenti pressioni politiche sulla Fed e delle imminenti battaglie sul tetto del debito, gli investitori potrebbero ignorare completamente gli utili. “In questo contesto, gli utili non contano”, ha detto Cramer, mettendo in guardia da possibili declassamenti del credito statunitense simili a quelli del 2011.
A meno che i leader non si impegnino per stabilizzare il sentiment, secondo Cramer i mercati continueranno a scendere. “Per farla breve, dobbiamo abituarci a un mercato in ribasso ogni mattina, perché in questo ambiente gli utili non avranno importanza”, ha detto. “Saranno i dazi e le voci sul licenziamento di Jay Powell a definire questo periodo”.
Al termine della giornata di lunedì, il Nasdaq 100 era sceso del 19,86% dal suo massimo storico di 22.222,61. L’S&P 500 era sceso del 16,09% dal picco di 6.147,43, mentre il Dow Jones era sceso del 18,09% dal massimo delle 52 settimane di 45.073,63.
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Foto: katz / Shutterstock