Anthony Willis, Investment Manage, rileva che il sentiment debole di investitori e consumatori non è ancora visibile nei dati macro, ma la stagflazione è una possibilità concreta
L’incertezza sui dazi continua a generare volatilità ma alcune indiscrezioni su potenziali accordi tra USA, Regno Unito, UE e Giappone offrono segni di cauto ottimismo. L’eccezionalismo americano è sempre più in discussione, la retorica di Trump nei confronti del Presidente della Fed Powell contribuisce ad alimentare l’incertezza, ma anche se i rischi macro aumentano al momento non si prevede una recessione USA mentre è più probabile uno scenario di stagflazione. I sondaggi mostrano segni di indebolimento della domanda dei consumatori ma resta da vedere se avranno un reale impatto sulla crescita.
RECESSIONE USA PIÙ PROBABILE MA NON È ANCORA LO SCENARIO BASE
Columbia Threadneedle Investments, nel weekly market outlook a cura di Anthony Willis, Investment Manager, aggiunge che anche la Cina ha manifestato la disponibilità a riaprire il dialogo, subordinandola a un atteggiamento più rispettoso degli USA. Secondo Willis è proprio possibile che gli USA si stiano imbarcando in un atto di autolesionismo economico, ed il rischio di recessione è chiaramente aumentato, ma per il momento non rappresenta la l’ipotesi di base di Columbia. Il posizionamento degli investitori e i sondaggi sono estremamente deboli, il che significa che potrebbero esserci rischi di rialzo nel caso di sorprese positive dai colloqui commerciali, se avranno luogo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.