AllianceBernstein, in un’analisi di John H. Fogarty, spiega che le aziende americane continuano a godere di vantaggi nonostante i dazi, ma bisogna trovare nuove eccellenze
Molti investitori azionari si chiedono se l’eccezionalità USA esista ancora, ma potrebbe essere la domanda sbagliata. Le politiche commerciali di Trump ammantano di incertezza le prospettive di tutti i settori e bisognerebbe piuttosto chiedersi se gli investitori riusciranno ancora a trovare società USA con eccezionale potenziale di rendimento a lungo termine. AllianceBernstein, in un commento di John H. Fogarty, CFA, Co-Chief Investment Officer US Growth Equities, offre una risposta senz’altro affermativa, ma avverte che bisognerà adottare un approccio altamente selettivo per trovare imprese in grado di assicurare una crescita costante e redditizia nonostante le nuove difficoltà.
ECCEZIONALITÀ LEGATA A 20 ANNI DI SOVRA PERFORMANCE
Fogarty spiega che l’idea dell’eccezionalità è legata agli extra-rendimenti a lungo termine degli ultimi 20 anni delle azioni USA rispetto a quelle altri Paesi, sostenuti da diversi fattori: il fatto che le aziende operano nella più grande economia mondiale, lo status del dollaro, e una cultura dell’innovazione che ha guidato le principali rivoluzioni tecnologiche del mondo, favorendo lo sviluppo di colossi enormemente redditizi. Inoltre, la grande attenzione delle aziende USA alla redditività, sommata a politiche molto favorevoli alla remunerazione degli azionisti, ha ampliato il divario di rendimento col resto del mondo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.