The Big G non le manda a dire a OpenAI all’annuale incontro con gli sviluppatori. Il terreno di scontro è l’intelligenza artificiale, e a Mountain View hanno deciso di scommettere su un cavallo di razza: sé stessi
Se pensiamo al paradosso di Achille e della tartaruga, dove facciamo cadere il soggetto? Achille, giusto? Sembra che, se non ci fosse lui, non ci sarebbe il paradosso: l’eroe greco, bello come il sole, forte come un dio e – soprattutto – veloce come il vento, che non riesce a raggiungere una rugosa, debole, lenta tartarughina. Ma pensiamo per un attimo a cosa succederebbe se al posto di Achille ci fosse un qualsiasi altro essere umano: il paradosso non sarebbe comunque valido? Diremmo di sì, dato che ci basterebbe fare poche falcate per raggiungere e superare la tartaruga. Al posto di un uomo vogliamo metterci un animale, per esempio un gatto, una mucca o anche un bradipo: cambierebbe qualcosa? No, e sapete perché? Perché a rendere possibile il paradosso non è Achille, ma la tartaruga. Non è lui, ma l’animale a creare il paradosso: un essere che va così piano, ma che non riesce a essere raggiunto, continuando imperterrito a guadagnare metri.
Il più veloce che non riesce a raggiungere il più lento, quello più appariscente che si fa rubare la scena da quello sottotraccia, colui che è in bella vista che si fa fregare i traguardi da quello che nessuno guardava… E a questo punto, chi taglierebbe prima il traguardo tra Achille e la tartaruga? E tra OpenAI e Google?
Noi non possiamo certo rispondere a queste domande, però ci piace guardare come si svolge la gara. Venghino, signori, venghino! Mettetevi comodi! La corsa è ancora apertissima e il Sunday View di questa settimana è appena cominciato!
LIMITI DA SUPERARE E GIÀ SUPERATI
La gara non è a chi arriva prima, ma a chi arriva “meglio”. Lo è sempre stato, quando si parla di Intelligenza Artificiale. Due anni fa, di fronte al fermento per l’uscita di ChatGPT, tutti si chiedevano cosa avrebbe fatto Google, e il colosso del motore di ricerca ha atteso, in silenzio, di sferrare la sua zampata. Oggi Sundar Pichai e i suoi stanno raccogliendo i frutti di una scalata solida e continuativa, fatta di ricerche e investimenti volti a progredire in una tecnologia che non vuole solo prendere il posto di ChatGPT, ma offrire un sistema che faccia proprio dimenticare la piattaforma di OpenAI…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.