Negli ultimi mesi si è assistito a un’escalation di truffe online che colpiscono viaggiatori e operatori del settore turistico, sfruttando il marchio di Booking.com (NASDAQ:BKNG). I truffatori, sempre più sofisticati, replicano fedelmente il sito originale per sottrarre dati e denaro agli utenti. Una minaccia che mette a rischio non solo la sicurezza delle prenotazioni, ma anche la fiducia nel portale più utilizzato dai viaggiatori.
Cosa è successo
I criminali informatici stanno creando siti clone di Booking.com estremamente realistici, con URL simili, loghi identici e un’interfaccia curata nei dettagli. L’utente, ingannato da questi duplicati, difficilmente riesce a distinguerli dal sito autentico.
Una volta attirata l’attenzione della vittima con email o messaggi truffaldini, che parlano di offerte o problemi con prenotazioni, l’utente viene reindirizzato al sito falso. Qui, inserendo i dati della carta di credito, consegna inconsapevolmente ai truffatori le proprie informazioni personali e bancarie.
Le conseguenze sono gravi: oltre alla perdita di denaro, molte vittime subiscono furti d’identità. Anche le strutture ricettive ne escono danneggiate: i clienti, ingannati, attribuiscono la truffa all’hotel, con danni d’immagine e perdita di fiducia.
Perché è importante
In un periodo di intensa attività turistica, l’aumento delle truffe digitali richiede maggiore consapevolezza da parte degli utenti. Navigare in sicurezza è oggi una necessità primaria.
Booking.com consiglia di verificare sempre l’indirizzo web, evitare link sospetti e utilizzare solo canali ufficiali. La prudenza è l’unico vero alleato contro un crimine digitale in forte crescita.
Anche la reputazione del settore turistico è in gioco: difendere i dati significa tutelare l’intera esperienza di viaggio.
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