Troppe incognite in vista dell’appuntamento al centro del risiko bancario. Al no di Caltagirone si assocerà Delfin? E Benetton che farà? L’operazione voluta dall’ad Nagel si gioca su pochi voti
Per ora la certezza, forse l’unica, è che l’affluenza all’assemblea dei soci Mediobanca di lunedì sarà da record. Si parla addirittura dell’82% del capitale. Segno dell’attenzione verso una delle operazioni più interessanti del risiko bancario, destinata a ridisegnare il panorama del risparmio gestito italiano. Per il resto sono ancora tante le incognite attorno all’assise, a partire dal suo esito. Affinché l’ops lanciata da Mediobanca su Banca Generali vada in porto, servirà la maggioranza dei voti. E se davvero l’affluenza sarà dell’82%, vuol dire più del 41%. Una soglia non così facile da raggiungere. Proviamo allora a capire cosa è successo nelle ultime settimane e che cosa potrebbe accadere lunedì, alla luce anche degli ultimi sviluppi giudiziari attorno all’operazione.
PERCHE MEDIOBANCA LANCIA L’OPS
Partiamo dall’inizio, ovvero da quando è stata lanciata l’ops. Siamo a fine aprile, la lista di Mediobanca vince l’assemblea di Generali, di cui è socia col 13,1% delle azioni. Pochi giorni dopo Alberto Nagel, ceo di Mediobanca, annuncia di voler dar vita all’offerta pubblica di scambio su Banca Generali. E lo fa, sembra, per ostacolare l’ops lanciata poco prima da Monte dei Paschi sulla stessa Mediobanca, offrendo così agli azionisti un’alternativa alle mire espansionistiche di Siena. Ma obiettivo di Nagel è anche quello di integrare Banca Generali nella divisione wealth management di piazzetta Cuccia, che si rafforzerebbe quindi come leader nel panorama italiano del risparmio gestito, con masse gestite per 210 miliardi di euro, ricavi annui superiori ai 2 miliardi e una capacità di raccolta netta di oltre 15 miliardi ogni anno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.