Un via libera condizionato: è quello arrivato dalla Banca centrale europea per l’acquisizione di controllo in Mediobanca da parte di Monte dei Paschi di Siena. L’ok formale è accompagnato da una lista di richieste e scadenze precise che Mps dovrà rispettare. La mossa potrebbe riscrivere gli equilibri nel panorama bancario italiano, ma non senza passaggi delicati.
Cosa è successo
La Bce ha autorizzato Mps a detenere una partecipazione di controllo diretto in Mediobanca, oltre a quelle indirette in Mediobanca Premier e Compass Banca. Questo segue il via libera dell’8 aprile scorso per l’aumento di capitale, funzionale all’offerta pubblica di scambio annunciata a marzo.
Nella nota ufficiale, Mps specifica che l’operazione comporta il superamento del 10% del proprio patrimonio di vigilanza, soglia che richiede un’approvazione speciale da parte dell’Eurotower.
La banca toscana dovrà però presentare entro sei mesi un piano dettagliato, che includa valutazioni su capitale, digitalizzazione, sicurezza informatica e continuità operativa.
Nel caso in cui l’operazione non porti a una quota superiore al 50%, Mps avrà tre mesi di tempo per fornire alla Bce una relazione sull’effettivo controllo o, in alternativa, un piano per la dismissione della partecipazione.
Perché è importante
Il progetto Mps-Mediobanca non è solo una fusione tra due nomi storici del credito italiano: è una prova di maturità per il sistema bancario, che torna a giocare un ruolo strategico dopo anni di incertezza.
Tuttavia, la diffidenza della Bce non è banale: chiede trasparenza, solidità patrimoniale e un controllo rigoroso dei rischi, come a dire — prima di crescere, serve radicarsi meglio.
La mossa mette anche in discussione i tradizionali equilibri di governance nel settore. Il focus su Ict, continuità operativa e politiche di retention suggerisce che Francoforte vuole evitare i “salti nel vuoto” visti in passato.
Un ulteriore nodo è la soglia del 50%: se non sarà raggiunta, Mps dovrà decidere se fare un passo indietro o rilanciare con più forza. Un bivio che potrebbe cambiare radicalmente la strategia futura della banca.
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Foto: PeopleImages.com – Yuri A/Shutterstock
