Otto ore di volo, poi il vuoto. Un aereo della United Airlines (NASDAQ:UAL) partito da San Francisco e diretto a Roma ha dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza a Keflavík, in Islanda, dopo una repentina perdita di quota sull’oceano Atlantico. A bordo, 275 passeggeri e 14 membri dell’equipaggio. Nessun ferito, ma attimi di panico che difficilmente verranno dimenticati.
Cosa è successo
Il volo procedeva tranquillo, quando all’improvviso il Boeing 777 ha iniziato a perdere quota. Dai 9.400 metri abituali è sceso bruscamente fino a 6.400 metri. Il pilota, seguendo il protocollo, ha trasmesso il codice squawk 7700, segnale universale di emergenza, e ha virato verso il primo aeroporto disponibile.
L’aereo ha toccato terra all’aeroporto internazionale di Keflavík, in Islanda, dove è stato immediatamente cancellato. I passeggeri sono stati fatti scendere in sicurezza, comprensibilmente scossi ma illesi.
Le autorità parlano di un “problema tecnico” generico. Il velivolo, costruito nel 1999, ha accumulato oltre due decenni di attività. Non è stato specificato se il guasto sia stato poi risolto o quale componente sia coinvolta.
L’ultimo aggiornamento parla di riprogrammazione dei voli: tutti i passeggeri sono stati ricollocati su altre tratte per completare il viaggio verso Roma.
Perché è importante
L’episodio riaccende l’attenzione sulla sicurezza dei voli transoceanici e sullo stato della flotta mondiale, soprattutto per aerei con più di 20 anni di servizio. In un periodo segnato da incidenti aerei – come quello recente del Boeing Air India – ogni segnale d’allarme viene letto con apprensione.
Il silenzio di United Airlines sul dettaglio tecnico lascia spazio a domande. Trasparenza e comunicazione restano essenziali per la fiducia dei passeggeri. Sapere che un volo può concludersi bene, anche in emergenza, è rassicurante — ma il dubbio resta.
Nel frattempo, la gestione dell’accaduto è stata rapida ed efficace: nessun ferito, passeggeri reindirizzati e atterraggio riuscito. Ma la paura, quella non prende altri voli.
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Foto: Wenjie Zheng/Shutterstock