L’outlook di Sam Vereecke, CIO Fixed Income, analizza l’impatto delle politiche di Trump e preferisce la parte breve della curva Usa ma è positivo su debito sovrano e credito europei
Gli sviluppi politici in USA, in particolare su inflazione e sostenibilità del debito a lungo termine, hanno avuto implicazioni significative per i mercati obbligazionari globali, in un momento interessante per valutare come gli investitori dovrebbero posizionarsi. I piani fiscali dei precedenti governi e più recentemente il “One Big Beautiful Bill” di Trump continuano a esercitare pressione al rialzo sul deficit e sul debito federale, che se le attuali politiche fossero mantenute potrebbe aumentare dall’attuale 100% circa del PIL al 124-125% entro il prossimo decennio, implicando che il mercato dovrà assorbire un aumento sostanziale delle emissioni, che potrebbe potenzialmente far salire i rendimenti.
PRESSIONI SULL’OFFERTA DELL’OBBLIGAZIONARIO USA
Nell’Outlook obbligazionario, Sam Vereecke, CIO Fixed Income di DAPM, ripercorre la traiettoria dei rendimenti dei Treasury, da minimi della pandemia alla drastica rivalutazione dopo lo shock inflazionistico del 2022-2023, che li ha spinti in area 4,5%, con rendimenti reali al 2,1%-2,2%. Vereecke nota che si tratta di livelli eccezionalmente interessanti per gli investitori a lungo termine ma aggiunge che, alla luce della continua espansione fiscale e dell’aumento delle emissioni, è comprensibile il timore che possano rivelarsi insufficienti a compensare le pressioni dell’offerta a più lungo termine…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.